Recensione di ‘Trainspotting’ di Irvine Welsh

Il romanzo è stato scritto dallo scozzese Irvine Welsh nel 1993, ma per trovare la prima edizione italiana si è dovuto attendere fino al 1996; Trainspotting è ambientato nella città scozzese di Edimburgo degli anni ‘80, e narra delle avventure di una combriccola di tossicodipendenti, caratterizzata da alcool, droga, sesso, violenza, ed illegalità in generale. Definire questo libro è difficile, proprio perché racconta un mondo che alla maggior parte dell’opinione pubblica non interessa, o meglio, di una realtà che molta gente fa vinta di non vedere, ma che purtroppo esiste eccome.

La storia si compone essenzialmente di sette brevi racconti e non ha una struttura lineare; tutte le vicende narrate riguardano i personaggi in prima persona, ed è Mike Renton detto Rents a raccontarla, essendone anche il protagonista principale. Nel gruppetto di ragazzi ognuno ha il suo ‘problema’, droga o alcool che sia, e non passa un solo giorno senza ‘farsi’, cosa che ovviamente implica un bisogno costante di soldi, che a sua volta implica l’esigenza di dover commettere piccoli reati per procurarselo.

Chi è Irvine Welsh

Irvine Welsh è uno scrittore e drammaturgo scozzese nato il 27 Settembre del 1958 a Leith, un distretto situato a ridosso del porto di Edimburgo, figlio di una cameriera e di un commerciante di tappeti; ragazzo molto deciso e dal carattere ribelle, il giovane Irvine abbandona ben presto gli studi per trasferirsi a Londra e dedicarsi a fare vari piccoli lavoretti (tra cui lo spazzino) per guadagnarsi i suoi bei soldini, con i quali inizia a sperimentare alcune sostanze stupefacenti.

In poco tempo si ritrova con i capelli rasati stile punk e ben inghiottito dal vortice della droga, per uscire dal quale entra in un programma di servizi sociali; è qui che Welsh inizia a scrivere Trainspotting, cercando di trasferire su carta le emozioni che aveva vissuto durante i suoi viaggi ed i rave party che spesso frequentava. In pratica ha iniziato a scrivere più per sé stesso che per gli altri, è stata poi una sua amica a leggere per prima le sue narrazioni ed a proporle alla rivista Rebel Inc; qualche tempo dopo, il direttore della rivista Kevin Williamson, diventato poco a poco anche suo amico, decide di pubblicare un’intervista a Welsh mentre entrambi erano sotto l’effetto del MDMA (metilenediossianfetamina), e fu forse questo episodio che iniziò ad attirare l’attenzione dei primi editori interessati.

Trama di ‘Trainspotting’

Tra i racconti presenti nel libro c’è un episodio di un paragrafo che è intitolato Trainspotting at Leith Central Station (letteralmente ‘Guardando i treni alla stazione centrale di Leith) dove il protagonista principale nonché voce narrante Mike Renton ed il suo amico Begbie vengono avvicinati da un barbone che domanda loro se stessero facendo del Trainspotting, ovvero ingannando il tempo guardando i treni in arrivo ed in partenza dalla stazione, attività peculiare dei disoccupati, drogati, senza tetto e mendicanti.

Normalmente Begbie avrebbe reagito in modo violento malmenando il barbone, ma stavolta non va così, perché Renton scopre che quel barbone era proprio il padre di Begbie. Questo è soltanto uno degli episodi, ma è senz’altro quello che maggiormente caratterizza il romanzo, anche perché si svolge interamente all’interno della stazione centrale della città di Leith, dove Welsh è nato e cresciuto; la combriccola di Renton è poi formata, oltre che dal violento alcolista Begbie, anche dagli eroinomani Spud e Sick boy, ed il gruppetto trascorre intere giornate alla ricerca di denaro per procurarsi la dose. Renton cerca più volte di disintossicarsi, anche perché traumatizzato dalla scomparsa del suo amico Matty e di altri ragazzi che conosceva, morti invece per AIDS; non ci riesce, e prosegue con le sue ‘avventure illegali’.

La versione cinematografica del libro

La versione cinematografica di Trainspotting è datata 1996, ed è un film diretto dal regista, sceneggiatore, e produttore inglese Danny Boyle, presentato fuori concorso al 46esimo Festival di Cannes dello stesso anno. Ben presto la pellicola è diventata una icona sociale, e nel1999 è stata inserita dal British Film Instituteal decimo posto nella classifica dei cento migliori film britannici del secolo XX.

Quasi tutte le scene del film sono state girate a Glasgow, eccetto un paio di riprese effettuate tra Edimburgo e Londra, mentre per quanto riguarda la colonna sonora, in un primo momento assegnata al gruppo britannico degli Oasis, è stato scelto invece Iggy Pop per la scena di apertura, ed il gruppo inglese di musica elettronica Underworld per la parte finale del film, vincitore anche di un Premio Oscar nel 1997.

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