Recensione di Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway

Scritta nel 1951 e pubblicata l’anno successivo sulla rivista americana Life, Il Vecchio e il mare fu l’ultima opera pubblicata dallo scrittore quando era ancora in vita; nel 1953 questo bellissimo romanzo fu inoltre premiato con il premio Pulitzer (prestigiosissimo riconoscimento statunitense per giornalismo, opere letterarie e composizioni di carattere musicale), per poi ricevere addirittura il premio Nobel per la letteratura l’anno successivo.

La storia narrata è molto semplice così come i personaggi protagonisti, e tutto questo serve indubbiamente al lettore per ricevere meglio i messaggi che l’autore desiderava diffondere al suo pubblico: il coraggio e la tenacia dell’uomo nel superare le varie difficoltà della vita e la sua continua lotta al destino, il rispetto e l’unione indissolubile tra uomo e natura, la continua e minacciosa presenza della morte (di cui si nota il continuo richiamo durante il corso di tutta l’opera).

I personaggi principali della storia

Un giorno Santiago, vecchio pescatore cubano, affronta la battaglia più dura che la sua vita gli abbia messo di fronte imbattendosi in un enorme pesce Marlin che richiede gli sforzi più duri ed i più grandi sacrifici fisici per essere domato e quindi catturato; cerca disperatamente di issarlo a bordo per sottrarlo alle grandi fauci dei tanti squali che avevano subodorato la preda ferita e sanguinante, ma tutti i suoi tentativi e la sua enorme buona volonta alla fine risultano vani, e gli affamatissimi squali hanno la meglio riuscendo a poco a poco a smembrare tutto il bellissimo Marlin che lui già pregustava come trofeo ed a costringerlo a rientrare in porto a mani vuote, con il pesce che aveva catturato ridotto ormai ad una semplice lisca.

Non sono molti i personaggi attorno ai quali ruota tutta l’opera, anzi, oltre al vecchio Santiago ed al Marlin blue che ha pescato, è presente solo un altro protagonista e cioè Manolin, un ragazzino di buona famiglia che ha accompagnato il vecchio nelle sue battute di pesca nei precedenti 40 giorni sfortunati nei quali non aveva catturato nulla o quasi, e che i genitori allontanarono da lui perché lo consideravano appunto troppo sfortunato. Manolin simboleggia chiaramente il coraggio e la speranza, vero conforto del vecchio nei momenti di solitudine più tristi.

Raffigurazione descrittiva dei personaggi e suoi significati

“Il vecchio era magro e scarno, ed aveva profonde rughe alla nuca”; in questo modo così reale e rispondente alla vera immagine del pescatore segnato dalle fatiche di mille giornate in cui si sveglia all’alba per uscire in mare a lottare veniva raffigurato Santiago; l’immagine poi delle sue mani interamente solcate da profondi tagli derivanti da altre battaglie e cicatrizzatisi col tempo, unitamente con le macchie di cancro alla pelle provocate dai riflessi del sole sul mare stesso, completavano il quadretto di un uomo che ha passato una vita soffrendo ed è ormai marcato dai segni del tempo.

L’enorme Marlin contro il quale il vecchio combatte ma che poi non riesce effettivamente a catturare è lungo circa 5 metri e mezzo e presenta delle visibili strisce viola su tutto il corpo; le sue movenze tanto pacate e nobili danno risalto al valore della lotta tra i due, ma soprattutto vogliono valorizzare il rispetto reciproco tra pescatore e preda nella lotta per la sopravvivenza.

Conclusioni e sensazioni suscitate nel lettore

Il romanzo vuole dare risalto ad alcuni chiari aspetti: il coraggio e la perseveranza dell’uomo in una vita intesa come continua sfida al destino, rappresentato dalla lotta accanita tra Santiago ed il Marlin, il profondo rispetto che l’essere umano ha e deve continuare ad avere nei confronti della natura, la costante ed incombente presenza della morte come elemento fisso che caratterizza la vita dell’uomo e riesce ad influenzarne alcune decisioni importanti durante tutto il suo corso naturale.

Dalle piacevoli righe di quest’opera traspare quindi come già detto il profondo rispetto che il vecchio ha nei confronti della natura in ogni sua forma o manifestazione, e la sua lotta quasi a mani nude contro le decine di squali affamati che cercavano di sottrargli ad ogni costo la sua cattura ne è chiara testimonianza. In questa dura lotta Santiago è alla ricerca di autostima e orgoglio personale, mentre il pesce lotta per la sopravvivenza; alla fine non ci saranno vincitori, e per tutti giungerà, inesorabile, la morte.

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